giovedì 28 novembre 2013

Un buon matrimonio



Questi due alberi del parco - i due a sinistra - sono divisi, ma sembrano avere la stessa chioma.
Li guardi verso l'alto - sono una pianta sola.
Secondo me sono sposati.

In questa dinamica, però, non capisco il ruolo dell'albero di destra.

domenica 24 novembre 2013

Al MART di Rovereto


Ieri, al MART di Rovereto, come al solito ho molto sofferto per il divieto di fare fotografie.

Ma nelle toilettes, un'improvvisa illuminazione: ho finalmente capito cosa sia l'eleganza - concetto che ho sempre trovato difficile da definire.

venerdì 22 novembre 2013

La sveglia al collo


Ho avuto questa idea per riciclare tre orologi rotti che non si possono più riparare.
Il progetto va perfezionato: devo cercare delle perline per arricchire il design.

Poi mi manca solo l'anello al naso...

mercoledì 20 novembre 2013

Eccola lì


Forse perché sappiamo per istinto che sarebbero pronte a cavarci gli occhi al nostro minimo segno di debolezza, le cornacchie non ci sono simpatiche.
E come accade con tutti gli antipatici, facciamo fatica a riconoscere loro dei pregi.

Eppure le cornacchie sono uccelli molto intelligenti, come tutti i corvidi.
Guardala lì: è da un sacco di tempo che voglio fotografarne una, e non trovo mai l'occasione giusta. Do un'occhiata a questa immagine, e lì la riconosco. 
Ci si è messa da sola, nella mia fotografia.

Poi ditemi che le cornacchie non sono bestie intelligenti...

lunedì 18 novembre 2013

Il punto di vista del merlo


...e se mi concentro, riesco anche a vedermi passare lungo il vialetto, da dentro la sua testa.

sabato 16 novembre 2013

Inside out


Personalmente non riesco a stendere i miei panni all'aperto, ma se per ogni finestra e ogni balcone ci fosse un drappo bello come questo, che spettacolo sarebbe la città...

Passione


Il mio cuordipatata ha fatto una corona di spine.

( v. http://tanadorso.blogspot.it/2013/10/un-augurio-per-stasera.html )

venerdì 15 novembre 2013

Foglie di tabacco


Non sono foglie di tabacco, naturalmente.
Sono io che le chiamo così, perché non conosco il vero nome.
E quando lo conoscerò, forse sotto la pioggia mi sembreranno meno belle.

giovedì 14 novembre 2013

Il nome delle cose


Quando vedevo questo fiore alle Azzorre lo chiamavo "fior dei muri", perché ama arrampicarsi tra le pietre e sulle rovine delle case.
Ora so che il suo vero nome è ipomeo, o anche convolvolo, ma non sono sicura che mi piaccia di più, per questo.
.
Probabilmente, anzi, di meno.

martedì 12 novembre 2013

Privilegio


Vivo forse nella città più brutta d'Italia, ma sbucare dalla metro e trovarmi di fronte lui è sempre una cosa che non riesco a spiegarmi.

Poesia pura


Non rami, ma scale per il cielo.

lunedì 11 novembre 2013

Milano skyline


Non li ho visti crescere: un giorno ho guardato, ed erano lì. Più funghi che grattacieli.
Comunque, adesso ci sono e ce li teniamo.

Le montagne che si intravedono oltre i grattacieli, invece, ci sono sempre state.
Riesco a scorgerle solo dopo ore e ore di vento forte.

domenica 10 novembre 2013

Improvvise rotture


Oggi ho visto spezzarsi e spargersi per il pavimento la povera collana Frankenstein che mi ero fatta qualche tempo fa.

Neanche le collane mi obbediscono, accidenti.

Mi consola pensare che per mesi, in futuro, il pavimento ogni tanto mi regalerà una perlina, rediviva da qualche remoto cantuccio.

sabato 9 novembre 2013

Foglie e piume


Tra questi rami, stamattina, si sono radunati degli storni.
Si chiamavano. Volavano via, tornavano.
Hanno taciuto all'improvviso, come se qualcuno avesse staccato la spina, e sono scomparsi.

Nel frattempo, ho cercato di fotografarli, ma tempo di non averne catturato neanche uno.
Prendevo la mira e li mancavo. Scattavo a caso, e li mancavo.

Posso pensare che tra queste foglie ci sia - per forza! - almeno un uccello.
Così direbbe la statistica.

Ma gli storni a me sembran tanto la metafora della felicità.

mercoledì 6 novembre 2013

La torta in cielo


Guardavo questo campanile, l'altro giorno, e mi veniva fame.

Chiesa di San Lorenzo - Torino
Torta di Antonin Carème

martedì 5 novembre 2013

La teoria del fiocco di neve

Secondo la teoria del fiocco di neve, le cose si accomodano naturalmente in uno stato di armonia e bellezza.
Guardate ad esempio le maglie appese ad asciugare nel mio bagno:


Non stanno bene, appese lì così?
E io non ho minimamente studiato la disposizione.

Anche i secchi appoggiati sopra il mobile:


Non hanno una loro colorita bellezza?
Idem come sopra: la loro disposizione è assolutamente casuale.
E' vero, si può intervenire per migliorare lo stato delle cose: ad esempio, potrei togliere l'orologio antico e scassato da lassù, perché accanto ai secchi non dice proprio niente.

Però, insomma, mi fa piacere vedere all'opera in casa mia la stessa forza che cristallizza i fiocchi di neve - casa mia, che piuttosto risulta vittima della distruttiva forza del caos (e qui io collaboro già più attivamente)...

Eccolo qui!


Il nuovo collega al lavoro.

(v. http://tanadorso.blogspot.it/2013/10/un-nuovo-collega-in-biblioteca.html )

lunedì 4 novembre 2013

Scelte di stile

La mia amica Giulia si chiede il perché di certe scelte stilistiche di Trenitalia.
Gli annunci dicono "Si rammenta ai Signori Viaggiatori...", oppure "E' vietato soffermarsi...". Termini che oramai sono usciti dalla nostra lingua parlata.

Anche la segnaletica che indica le toilettes più vicine sui treni ci parla con voce più ad adatta ad altri tempi - o ad altri contesti:



la "ritirata" secondo me è un cesso da caserma, utilizzato da giovini poco attenti al comune benessere e all'igiene.

Questa ritirata specifica, poi, io l'ho visitata, e l'ho trovata nello stato che la scelta stilistica suggeriva.

Chissà se sarebbe stata in condizioni più decenti, nel caso ce l'avessero indicata come "servizi", o anche con un francofilo e vezzoso "toilettes".

domenica 3 novembre 2013

Ladra di cavalli


A me le regge nobiliari non piacciono particolarmente - anzi.
Ma oggi, a Torino, ho visitato Palazzo Reale, che nella sua grevità era attraversato da una bellissima luce, e avrei scattato centinaia di foto all'infilata dei saloni, ai riflessi degli stucchi dorati nelle specchiere, ai cristalli sfaccettati dei lampadari, ma c'era il divieto di far fotografie (perché, poi?), e ho sofferto tantissimo.

Sono riuscita a rubare solo le zampe di questo cavallino dei Savoia imbalsamato.

Povero cavallino bello...